Blowup (Italy)

Charles Atlas
To The Dust: From Man You Came To Man You Shall Return € CD Ochre/Wide € 10t-71:50

Si rimane abbagliati da Neither Nor che inaugura questo quinto atto di Charles Atlas. Romanticismo eccelso, essenza di sentimenti che rimescolano dentro e stordiscono i sensi, in un rimbalzare di immagini che non sanno accomodarsi in una terra di confine tra beatitudine e frustrazione, memorie che diventano immaginazione e fantasie che assumono i contorni di certe prospettive. "To The Dust: From Man You Came To Man You Shall Return" non ha nulla da invidiare al precedente "Worsted Weight" (BU#55, tra l'altro oggetto di una serie di remix confluiti nel recente "Fabricate" per Audraglint), che è come dire che è egualmente epocale, un lungo e sublime crepuscolo che sembra non volersi mai inabissare, in una attesa serena ma trepida, ed infinita. Lungi dall¹essere però monocromatico l'album veleggia tra l'elegiaca, liquida Corona Norco che conduce su sponde soavemente idilliache, in cui esiste solo il presente e quel presente è pure roseo, ed Edith, ipnotica e levitante, che subito cala l'asso dei sussurri complici di Odessa Chen, ed è l'unico pezzo cantato, tra Signal Flags, con trasparenze nostalgiche che presentano un conto salato, un senso di perdita che il violoncello di Zoe Keating sentenzia definitivo, mare aperto, nessuna meta, né volontà, e Photosphere, intimità profonda ed inebriante, petali di rose e distese madreperla, tra Chapultepec, lievissima, evasiva e luminosa e Primo Levi che è un abbandono pianistico che non può che interpretarsi come un omaggio allo scrittore torinese, sino a che ombre, instabilità, smarrimento, s¹impadroniscono del disco popolando le rarefazioni di Dipole Moment. (8/10)

Paolo Bertoni